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La mia amica si chiama Dogana

Ciao Maura, parlaci del nuovo progetto che hai gestito e portato a termine per conto di IMESA. 

Il progetto riguarda quella parte di lavoro che svolgiamo in amministrazione mirato a curare le operazioni di vendita di merce destinata in territorio extracomunitario, che rappresenta circa il 40% del nostro fatturato. La dogana ci ha riconosciuto due certificazioni, lo status di esportatore autorizzato e il riconoscimento di un’area doganale nella zona magazzino prodotto finito.

Sostanzialmente ci ha delegato a fare una parte del lavoro che normalmente spetta a loro:

  • status di esportatore autorizzato: una delega che ci consente di concedere sgravi daziari ai nostri clienti utilizzando un numero di autorizzazione rilasciato dalla dogana.
  • dogana domiciliata: una delega che ci consente di effettuare le operazioni di sdoganamento della merce all’esportazione, senza che la stessa debba essere portata fisicamente presso un ufficio doganale.

Questo riconoscimento comporta benefici economici per la nostra azienda, valore aggiunto per il cliente che vede le sue procedure di importazione semplificate e velocizzate e un’immagine di azienda seria ed affidabile riconosciuta in tutto il mondo.

Questo progetto è il frutto della collaborazione, del supporto e delle idee non solo mie ma anche dei miei colleghi.

Come ti sei trovata ad interagire con una struttura così complessa come l’Agenzia della Dogana?

In generale, interagire con l’Agenzia delle Dogane e le autorità tende prima di tutto a mettere in soggezione.
La preparazione e la competenza sono gli unici strumenti per poter instaurare un rapporto di dialogo e collaborazione.

Ti devo dire la verità, le soddisfazioni in materia le abbiamo sempre ricevute in occasione delle loro ispezioni, anche quelle a sorpresa.

Tu sei un’ ”anziana” in Imesa … non volermene per l’utilizzo di questo sostantivo, ma sicuramente hai vissuto l’azienda nella crescita e nei cambiamenti. Raccontaci un po’ IMESA a modo tuo.

Quando sono arrivata Imesa era una piccola realtà in confronto alle grandi aziende del settore, ma aveva grinta e ambizione. I primi anni non sono sempre stati facili ma la tenacia, la dedizione e la lungimiranza hanno dato ragione alla famiglia Miotto.

Lavorando al loro fianco io, come anche i miei colleghi “vecchietti”, abbiamo fatto nostra la loro passione incondizionata per questa azienda.

Un’azienda familiare dove le questioni private si fondevano naturalmente con quelle lavorative, coinvolgendoci in maniera tale da sentirci responsabilmente parte di essa. Non è stato sempre facile, anzi. Guadagnarsi la loro fiducia è stata una vera conquista di cui essere orgogliosi, fiducia che, mi sento di dire, è sempre stata ben riposta e riconosciuta.

La crescita di Imesa è stata constante nel tempo, e con lei siamo cresciuti anche noi, pronti ad aumentare le nostre competenze, con una ricerca continua del nuovo per poter accompagnare l’azienda verso ambiziosi obiettivi e traguardi . Per questo motivo i numerosi cambiamenti che inevitabilmente e fortunatamente ci sono stati, sono sempre stati vissuti come nuove opportunità per l’azienda, ma non solo,   sono sempre stati accolti ed interpretati come l’occasione per dare il meglio di noi stessi.

Ma la mia Imesa, l’Imesa dei “vecchietti” è anche quella di un gruppo di persone che aveva voglia di stare insieme, di condividere non solo il lavoro ma anche il proprio tempo libero.

Le feste, gli aperitivi, le gite organizzate, le spaghettate a casa di Carlo, le cene di fine anno, in semplicità, ma con vivo desiderio di condividere. Un’azienda di persone che hanno sempre accolto i nuovi colleghi come nuovi compagni di viaggio e che hanno salutato con dolore quelli che se ne sono andati.

L’Imesa del presente, è un’azienda che, come ieri, guarda continuamente al futuro con occhi sempre nuovi e che oggi più che mai ha bisogno di rispondere alle nuove e sempre più incalzanti sfide dei mercati. Forti del nostro passato, per noi è naturale sentire la necessità di implementare il nostro bagaglio e dare il massimo, la garanzia è che in Imesa non ci si annoia mai!

Sogniamo un po’. Con uno schiocco di dita, invece di far quadrare i conti in IMESA, cosa ti piacerebbe fare?
Osa, mi raccomando altrimenti non è divertente.

Mi piacerebbe fare il chimico ricercatore. La tavola periodica degli elementi mi ha sempre molto affascinato.

Sai che ti ci vedo in camice bianco e occhialoni sul naso a mischiare pozioni magiche? Ma non capendo niente di tavola periodica degli elementi….decido di passare ad un altro argomento.

Da mamma a mamma, come sei sopravvissuta al Covid-figli?

Come per tutti non è stato facile. Ripensando alla famiglia come ad un team di lavoro, abbiamo suddiviso gli incarichi e, inevitabilmente, responsabilizzato i nostri figli cercando di pianificare insieme le giornate: abbiamo fatto un sacco di tabelloni!!
Non tutto il male viene per nuocere, adesso la cuoca di casa è mia figlia!

Fanstastica! Prossimo progetto?
Il prossimo progetto è far riconoscere ad Imesa lo status di operatore economico autorizzato “AEO”, una sorta di patente di affidabilità e solvibilità rilasciata dall’Agenzia Doganale che ha lo scopo sia di far ottenere ulteriori agevolazioni all’esportazione ma anche di essere utilizzato come marchio di qualità dell’azienda.

Sono certa che faremo un’altra chiacchierata a breve.
Grazie Maura per il tuo tempo e per la tua simpatia.
Buon lavoro.