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Il percorso della lavanderia

Organizzare al meglio una lavanderia significa ottimizzare anche la gestione degli spazi per garantire una corretta e sicura operatività.
E’ importante considerare che tutto ciò che è presente in una lavanderia è potenzialmente contaminato da agenti microbici.

I prodotti tessili in ingresso rappresentano la prima sorgente di contaminazione perché, oltre allo sporco macroscopico come macchie e residui organici, contengono sporco microscopico sottoforma di germi potenzialmente patogeni.
Non bisogna però sottovalutare altre sorgenti secondarie di sporco, quali carrelli, casse di trasporto e tutte le superfici di lavoro non correttamente pulite.

Per ridurre una successiva contaminazione dei tessili puliti,  è quindi necessario igienizzare opportunamente i tessili contaminati e tutte le sorgenti secondarie gestendo opportunamente queste ultime.

Come gestire il processo di detergenza/lavaggio dei tessili?
I tessuti sporchi devono essere riposti in appositi sacchetti contrassegnati e suddivisi per tipologia di biancheria e maneggiati con cura per evitare la generazione di aerosol, con conseguente potenziale contaminazione degli operatori e delle superfici.

Per ottenere risultati sotto il profilo microbiologico, nell’ambito del Comitato Europeo di Normazione (CEN), è stata elaborata la norma tecnica UNI EN 14065 – “Tessili trattati in lavanderia – Sistema di controllo della biocontaminazione”.
Tale norma può essere equiparata alla Analisi dei Punti Critici di Controllo (HACCP), applicata nell’industria alimentare e nelle lavanderie industriali.
Tale norma si fonda sulla valutazione del sistema di analisi dei rischi e controllo della biocontaminazione (Risk Analysis and Biocontamination Control – RABC) e mira a garantire la qualità microbiologica dei tessili trattati in lavanderia.
Il sistema RABC riguarda l’intero processo, dalla raccolta degli articoli sporchi fino alla consegna dei prodotti pronti all’uso.

Sebbene non vi siano obblighi di legge nel settore lavanderia, sempre più strutture organizzano la propria lavanderia in due spazi distinti: AREA SPORCA e AREA PULITA, garantendo la massima sicurezza e zero rischi di contaminazione tra capi sporchi e capi puliti, collocando quindi carico e scarico della biancheria in due stanze separate.

ZONA SPORCA: dove avviene la ricezione dei prodotti tessili sporchi.
Gli operatori che ricevono e manipolano i capi sporchi dovrebbero indossare sempre dispositivi di Protezione Individuale (DPI) adeguati, come guanti, indumenti e dispositivi di protezione delle vie respiratorie, in modo da proteggersi dai rischi derivanti da eventuali contaminazioni.
La cernita della biancheria sporca prima del lavaggio è un’operazione importante.
Anche in questa fase, durante la quale a biancheria sporca viene suddivisa in base al tipo di lavaggio che dovrà subire, gli operatori dovrebbero indossare appositi DPI, in quanto la cernita viene effettuata manualmente.

ZONA PULITA: dove i capi vengono asciugati, stirati e suddivisi per la riconsegna
Questa zona, opportunamente separata dalla precedente, non dovrebbe contenere strumenti e attrezzature infette per evitare la trasmissione di batteri e virus sui capi già trattati.

Come organizzare il percorso della lavanderia in HOTEL?
Ad una lavanderia non è più richiesto solamente di lavare i capi nel modo corretto, ma è fondamentale  applicare tutti i sistemi di controllo e sicurezza già vigenti nel settore ospedaliero: trasporto, ricezione, smistamento, manipolazione e riconsegna sono fasi cruciali del percorso lavanderia.

– Raccogliere la biancheria sporca in contenitori chiusi (sacchi o sacconi in carrelli) manipolandola e scuotendola il meno possibile nell’ambiente prima dell’inserimento nel contenitore stesso e dello spostamento verso l’area lavanderia addetta al lavaggio e alla sanificazione.

– Sostituire la biancheria da letto e da bagno utilizzata con biancheria sanificata secondo un’adeguata frequenza di cambio dei tessili.

E’ fondamentale che le strutture alberghiere e le strutture ricettive in genere, abbiano cura di salvaguardare le qualità igieniche dei tessili sanificati, anche nelle fasi di stoccaggio presso i magazzini o carrelli di piano del prodotto pulito, fino all’utilizzo nelle camere.

Probabilmente scegliere di dedicare una persona e un set di attrezzatura al ritiro della biancheria sporca dalla camera e una persona e un set di attrezzatura alla riconsegna e al rifacimento delle camere è la soluzione corretta.

Per approfondimenti, contattateci al seguente indirizzo: marketing@imesa.it