“Ti raccontiamo come nasce una macchina IMESA, dei suoi componenti e delle loro funzioni.
Gioca con noi, perché giocando si impara.”
E’ così che ha preso vita la nostra nuova rubrica HOW WE MAKE IT, nella quale parliamo ai nostri clienti delle nostre macchine, come vengono costruite e quali componenti vengono utilizzati.
La nostra guida attraverso la gamma lavatrici è l’Ingegnere meccanico Enrico Coppo, da 13 anni nel team R&D IMESA.
“In questi 13 anni in IMESA ho vissuto e condiviso diversi cambiamenti aziendali. Sono entrato nel team IMESA quando il fondatore Gianpietro Miotto si accingeva a lasciare il passo ai figli Luciano e Carlo, pur essendo ancora una presenza quotidiana. Ora con Carlo e Alessia sto vivendo una fase di grande fermento aziendale, caratterizzata da stimolanti sfide e cambiamenti che stanno portando IMESA verso una gestione manageriale pur mantenendo l’anima famigliare delle origini.”
Come racconteresti la tua esperienza in IMESA?
“13 anni fa ero alla ricerca di un lavoro “divertente”, dove divertimento per me significa stimolo continuo, scoperta, ricerca e in IMESA l’ho trovato. Essendo una realtà medio-piccola, nel mio ruolo ho la possibilità di vivere tutte le fasi che conducono alla realizzazione di un prodotto, dalla materia prima fino al prodotto finito.
Questo mi ha permesso, e mi permette tutt’ora, di crescere professionalmente e sperimentare molte esperienze.
Mi è sempre stata data la possibilità di esprimere la mia fantasia applicata alle soluzioni tecniche.
La caratteristica del nostro team è la grande collaborazione. Ognuno di noi è chiamato a confrontarsi, ad esprimere la propria opinione e ad ascoltare gli altri.
Con gli anni abbiamo sviluppato una maggiore attenzione verso le procedure e i metodi elevando la nostra professionalità.”
Cosa ti piacerebbe progettare fuori da queste mura?
“Macchine per l’enologia.(..chissà perché non mi stupisce la risposta visto che siamo in Veneto…)
C’è una spiegazione. Ho sempre trascorso le mie estati dai miei nonni in mezzo ai campi e ai filari e mi hanno sempre affascinato le macchine utilizzate per la forma delle viti, le vedevo come dei mostri con gambe lunghe e testa piccola.”
Visto la zona ad alta produzione e tradizione vinicola….magari il desiderio di Enrico un giorno potrà avverarsi.