Venhar, quasi 22 anni, collabora con IMESA da 7 mesi (più o meno)
La sua gavetta è stata la linea Essiccatoi, per passare poi al montaggio delle Calandre.
d- Venhar, sapevi cosa fosse una calandra prima di arrivare in Imesa?
V- No, non ne avevo idea e nemmeno sapevo a cosa servisse. Quando ho visto la prima, ho supposto solo che non fosse per lavare e tantomeno per asciugare.
d- Ora ti è tutto chiaro?
V- Ora racconto a tutte le donne che conosco cosa faccio al lavoro.
d- E loro cosa commentano?
V- Mi chiedono di farne una anche per loro.
d- Sei stato soddisfatto della tua prima creatura?
V- Mentre la montavo la guardavo e mi sembrava un dinosauro!
La mia prima calandra è stata una MCM 3200, questa è solo la misura del rullo, tutta finita sarà 5mt!
d- Ti sei divertito nel costruirla?
V- Devi capire che quando io non so come fare una cosa vado in ansia finché non capisco. Per questo motivo all’inizio non riuscivo a divertirmi, poi si.
d- Quanto hai impiegato a costruire la tua prima calandra?
V- Una settimana circa
d- L’hai vista in funzione?
V- No, me l’hanno portata via subito… è andata al collaudo. Forse meglio così, sarei andato sicuramente in ansia per la mia creatura. Quella che sto montando ora, però, mi piacerebbe vederla funzionare almeno una volta perché è ricca di accessori.
d- Ora sai tutto delle calandre!
V- Quasi tutto, dai. Non pensavo che una calandra potesse svolgere tutte queste funzioni contemporaneamente.
Ma chi l’ha inventata? Per me è un genio. E’ stata una scoperta veramente interessante.
d- Quali sarebbero tutte queste funzioni?
V- Beh, innanzitutto piega la biancheria, ci pensi? L’introduttore poi è il mio preferito… tu agganci il tessuto e lui lo tende, tutto da solo, semplicemente aprendosi verso l’esterno. Senza l’introduttore ci vorrebbero due persone per inserire tessuti di grandi dimensioni, perché per quanto uno si sforzi di aprire le braccia, non sarà mai abbastanza grande per certe misure.
d- Ti piace il tuo lavoro?
V- Mi piace molto. C O S T R U I S C O ! Non mi capacitavo di aver fatto tutto io, mi sono felicemente meravigliato di me stesso. Nonostante tutti quei cavi…ne sono uscito alla grande.
d- Fuori da Imesa C O S T R U I S C I?
V- Mi piace la musica, ma soprattutto mi piace trascorrere il tempo sul mio PC. Non ho un grande computer, anzi è piuttosto “sgrauso”, e questo non mi permette di esprimermi al meglio ad esempio nel disegno in 3D. Spero comunque un domani di poter mettere in pratica questa mia passione, intanto studio.
d- Altre passioni?
V- Ho praticato il calcio giocato, poi ho scelto di fare l’arbitro.
d- Meglio giocare o arbitrare?
V- Se vuoi il divertimento, sicuramente giocare. Se vuoi comandare, allora fai l’arbitro.Essere arbitro mi da tanta soddisfazione, mi permette di decidere sul campo anche per persone più grandi di me.
d- Ti hanno fatto cornuto?
V- Le donne?
d- Nooooo, i giocatori!
V- Ah, quelli si! Sai, fare l’arbitro forma il carattere. Ad esempio, se sei timido ti passa perché devi inevitabilmente aprirti. Però non è il mio caso perché io non sono timido. (…) Per tutto il tempo della partita, tutti si riferiscono a te: giocatori, dirigenti, allenatori, pubblico. Arbitrare significa scegliere e decidere subito, ti sono concessi solo dei millesimi di secondo altrimenti non risulti credibile. Questo concetto lo trasferisco anche sul lavoro, prendendo decisioni e assumendomene la responsabilità .
d- Hai un soprannome?
V- Si Veni o Ven, è più facile chiamarmi.
d- La tua guida in Imesa?
V- Inizialmente era Igor, nell’area essiccatoi, ora è Stefano.
d- Un aggettivo per descrivere Igor?
V- Igor è simpatico, tranquillo e preciso.
d- Sono tre.
V- Uno non bastava.
d- Allora tre aggettivi anche per Stefano.
V- Stefano è preciso, tranquillo e molto educato.
d- Secondo te, loro cosa direbbero di te?
V- Igor ti risponderebbe male (…. ride) Stefano direbbe invece che a volte non ascolto, ma non è vero, oppure che sono lento, ma a fin di bene, e comunque che sono sincero.
d- Se vado e chiedo a loro come sei mi dicono le stesse cose?
V- Devi proprio???
d- Va bè, dai per questa volta non chiedo. Grazie Venhar, o Veni o Ven…. è stato un grande piacere parlare con te.
V- Grazie a te. Ciao.
….Tornando al mio posto penso che non gli ho chiesto per quale squadra tifa… forse è meglio così….